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mercoledì 7 settembre 2011

Code interminabili all'Agenzia dell'Entrate: ore per un codice fiscale


BOLZANO. "Prevedere un tempo d’attesa di solo un’ora all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate è semplicemente fare professione di ottimismo". Ore 10:10 negli uffici tributari della sede di piazza Adriano un capannello di persone sbuffa e chiede chiarimenti dell’improvviso blackout che ha colpito la macchinetta salva-coda. Si sprecano le imprecazioni di chi rischia di perdere un’intera mattinata per un semplice codice fiscale. Sulla prima pagina dell’“Alto Adige”,  nel frattempo, occhieggia beffardamente la lettera del presidente dell’Anpi Lionello Bertoldi che racconta di un’odissea lunga tre ore per il pagamento di alcune ritenute d’acconto e stampa una frase che somiglia a una sentenza: “Io so che da mesi all’Agenzia delle Entrate tutti i giorni e così”.  La spiegazione a una perdurante situazione di difficoltà, comunque, si può cominciare a trovarla in un primo raffronto numerico: i dipendenti a Bolzano sono 208, a Trento 420. "Proporzionale e bilinguismo – interviene Michele Buonerba, segretario della Cisl – comportano nel capoluogo altoatesino un organico del 50% inferiore al necessario considerando il bacino d’utenza. Il personale, quindi, è costretto a lavorare in condizioni difficili e continuamente costretto a straordinari. Ritardi e disagi, a questo punto, diventano una conseguenza naturale". Agnes Haller, segretaria provinciale Cisl Fp, guarda agli orari: "Presto otterremo l’apertura già dalle 8.30, anche se il mio obiettivo è di essere operativi alle 8 e introdurre una giornata ad orario prolungato fino alle 14 o alle 15. La normativa nazionale, infatti, prevede un massimo di 26 ore e noi arriviamo tra le 22 e le 24: ci sono margini di miglioramento. Resta, invece, il problema dell’organico considerando che degli 855 posti previsti qualche mese fa per tutta l’Italia quelli destinati a Bolzano sono stati zero. Dopo le proteste siamo riusciti ad ottenere almeno 5 nuovi colleghi". I proponimenti di lotta all’evasione, inoltre, per quanto paradossale rappresentano un ulteriore bastone fra le ruote. "La tendenza – continua Haller – è di favorire assunzioni nell’ambito dei controlli perché da lì escono i dati che interessano la dirigenza. I servizi al cittadino, però, rimangono scoperti".
Ieri mattina, dunque, il ritardo delle operazioni tributarie è tornato, almeno lui, puntuale. "Devo svolgere un’operazione piuttosto semplice – racconta Giuliana Marraccini – eppure aspetto da più di un’ora. La macchinetta, infatti, ha smesso all’improvviso di erogare i biglietti che regolarizzano l’afflusso bloccando, di riflesso, i monitor con le chiamate. Di fatto ha azzerato tutte le precedenze. Il disagio, inutile nasconderlo, è evidente e per fortuna che non devo venire spesso in questo ufficio". L’inceppamento del sistema elettronico, comunque, mette in difficoltà il personale che prima cerca di procedere a chiamata sperando nella buona memoria degli utenti e poi chiede addirittura a un passante aiuto nell’aggiustare il dispositivo. Nel mezzo qualcuno trova anche il tempo di vietare foto e interviste all’interno della sala d’aspetto. "Ho un contratto da depositare – interviene Rudolf Gasser – e sono rimasto intrappolato nei loro disservizi. Sinceramente credevo che la situazione potesse essere gestita con più agilità, ma ci siamo rassegnati". Curiosa, invece, l’avventura di Vincenzo Ferrara: "Pensavo di essere fortunato perché dovevo semplicemente ritirare una lettera senza particolari attese, ma purtroppo non era ancora disponibile. Condivido, comunque, quanto scritto da Lionello Bertoldi perché quando si è costretti a venire qui bisogna mettere in preventivo di impiegare, in media, due ore e mezza. A sperare di cavarsela in un’ora sono solo gli inguaribili ottimisti". Il tempo per una risata, insomma, lo si trova senza particolari patemi. Nessun sorriso, però, per una signora tedesca che all’uscita inveisce sull’Agenzia: "Assolutamente intollerabile aspettare più di un’ora e mezza per un semplice codice fiscale. E’ davvero paradossale che a livello nazionale si lancino proclami di spietata lotta all’evasione quando mantenersi in regola costa un dispendio di energie e tempo esagerato. A questo punto, data la ciclicità dei disagi, è necessario che si intervenga con un rafforzamento dell’organico o un ampliamento dell’orario di apertura perché la qualità del servizio è inesistente". Markus Breitenberger, dal canto suo, è più conciliante: "Dovevo regolarizzare alcuni documenti e effettivamente ci ho impiegato più del solito, ma credo dipenda esclusivamente da un fattore difficilmente prevedibile come un guasto elettronico, peraltro risolto anche abbastanza rapidamente".
 Alan Conti

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