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mercoledì 12 ottobre 2011

Affidare la lirica alla Haydn? Si infiamma il dibattito


Gustav Kuhn, direttore della Haydn
BOLZANO. "E se la stagione della lirica si facesse sfruttando l’orchestra Haydn?". E’ bastata questa domanda, posta su facebook dall’ottavino della Haydn Alessandro Visintini per aprire un ampio dibattito che coinvolge il futuro della cultura bolzanina e affonda le radici nella recentissima polemica sulla funzione della Fondazione Teatro. "Il nostro bilancio- spiega Visintini – è praticamente sempre in pareggio, ad  esclusione forse di un paio di annualità, e produciamo ogni anno tra i 120 e i 130 spettacoli. Non solo, con il direttore Gustav  Kuhn siamo cresciuti moltissimo e siamo riusciti a salvarci da un periodo davvero difficile. Per questo potremmo veramente essere l’alternativa allo spreco che personalmente individuo nella Fondazione Teatro e l’Auditorium". In tempo di bilanci, però, l’aspetto della spesa incide parecchio e qualcuno chiede anche una programmazione che possa coinvolgere di più la componente locale senza fossilizzarsi solo sui capolavori del passato. "In merito ai costi, un musicista della Haydn guadagna tra i 1.500 e 2.500 euro di stipendio per 14 mensilità più premio produzione. Sulla programmazione, invece, bisogna accettare le scelte della direzione, ma non è così facile mettere in piedi iniziative ed eventi che si avvicinino alla realtà locale: bisognerebbe studiarne approfonditamente costi, tempi, modi e meccanismi". Sulla questione interviene anche il consigliere comunale di Sel Guido Margheri che esordisce con una stoccata all’Svp. "La Stella Alpina cittadina decide di tagliare nella cultura mentre continua a favorire prebende elettorali in altri settori. Ritengo, comunque, che la Haydn, anche grazie al lavoro del maestro Kuhn, sia oggi tra le quattro orchestre regionali migliori d’Italia e un patrimonio da difendere assolutamente. Al comune, oltretutto, La Haydn costa 180.000 euro, una cifra non astronomica se paragonata ai 2.300.000 girati alla Fondazione Teatro". Luca Sticcotti, giornalista e musicista, è chiaramente parte interessata all’argomento. "Parliamo di due istituzioni culturali molto diverse tra loro, con la Fondazione che ha certamente più “ombre” rispetto all’orchestra ed entrambe con una scarsa propensione a collaborare fra loro. Da fruitore, però, non posso negare che tendo a non ascoltare mai la Haydn perché propone poca musica moderna o contemporanea". Stessa linea programmatica per Andreas Perugini, esponente del Movimento 5 Stelle provinciale. "Perché non pensare a qualcosa che coinvolga anche i compositori locali come un concorso con musiche suonate poi dall’orchestra? E’ un peccato fossilizzarsi sempre e solo su proposte ottocentesche per venire incontro, magari, alle esigenze di un pubblico di anziani affezionati e rispondendo semplicemente a logiche commerciali. Trovo immorale, comunque, lo stipendio del direttore Kuhn, francamente troppo elevato, mentre il giudizio sui pareggi di bilancio dell’orchestra ha un significato relativo. Con le sovvenzioni in arrivo praticamente da tutti gli enti pubblici, infatti, sarebbe grave il contrario".
Alan Conti 


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