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lunedì 10 ottobre 2011

Studenti: manichini per la scuola e la libertà del web



Uno striscione esibito durante la manifestazione nazionale


BOLZANO. Proposte come mattoni per levare il cappio che stringe il collo di molti valori della democrazia italiana. Gli Studenti Consapevoli di Bolzano scelgono una strada fortemente simbolica e dai connotati artistici per unirsi alla protesta che venerdì ha unito una buona parte del mondo della scuola italiana. Niente scioperi o manifestazioni, dunque, ma un ritrovo pomeridiano in tre delle principali piazze del Centro storico per invitare i bolzanini a riflettere con loro. Dalle 15, infatti, in piazza del Grano, Municipio e della Mostra i ragazzi si sono disposti sotto alcuni manichini impiccati e hanno chiesto ai passanti di condividere idee e progetti poi scritti su alcuni cartoni. Mano a mano che la schiera di contributi è cresciuta si è andato a formare una piccola pila di scatoloni utile a “liberare” i fantocci penzolanti. Ciascuna postazione, comunque, ha seguito una propria tematica tra economia, scuola pubblica e democrazia, ma a tenere banco in  questi giorni è senz’altro la nuova legge sulle intercettazioni e i suoi riflessi sul web. "Siamo di fronte a uno scandalo incostituzionale – spiega senza mezzi termini Lorenzo Vianini dell’associazione – perché si mina deliberatamente la libertà d’opinione. In questo modo si legittima la censura del web e pensare a un sito come Wikipedia costretto a ritirarsi per correre rischi è qualcosa di veramente nauseante. Non solo, saremo l’unico Paese a prevedere l’obbligo di rettifica anche per le testate on-line: rischiamo davvero di perdere il valore dell’informazione libera che internet spesso garantiva". La cronaca di questi giorni, insomma, entra prepotentemente nelle riflessioni di giovani che presumibilmente conoscono la navigazione virtuale assai meglio di chi si adopera per regolamentarla, se non altro per questioni d’età. Il tema più vicino agli studenti, però, ci si aspetta che sia la scuola. "Certamente – conviene Vianini – e non a caso uno dei manichini è stato dedicato alla riflessione sullo stato dell’istruzione pubblica. Le criticità in questo campo sono ormai ataviche, ma ci preoccupa fortemente che ormai si sia perso il valore della scuola pubblica e i finanziamenti agli istituti privati si apprestano a pareggiare quelli previsti agli statali. Si tratta di una visione della formazione che non condividiamo nel modo più assoluto. Ci preme, infine, che la nostra opinione possa contare di più nelle stanze dei bottoni e il nostro no al calendario uniformato a livello locale è solo l’ultimo esempio". La Consulta degli Studenti italiani, infatti, già in passato espresse perplessità circa un compromesso difficilmente raggiungibile per liberare il sabato da impegni scolastici come avrebbe voluto l’Svp. Un gentile rifiuto recapitato direttamente alla Stella Alpina in un incontro tenutosi qualche mese fa. I manichini della protesta, intanto, hanno avuto un destino travagliato. Dopo la rimozione della Questura a causa di un mancato passaggio di informazioni sui permessi da parte dell’amministrazione comunale, infatti, una delle notti successive i fantocci sono stati tirati a terra da sconosciuti. "E’ stata un’azione studiata a tavolini – chiude Vianini – perché effettuata di notte e mirata proprio alle corde che avevamo legato al ponte del cantiere in piazza Municipio. Poco male, per l’ennesima volta li abbiamo impiccati perché volevamo che fossero le idee dei cittadini a liberarli veramente>>. Tutti hanno potuto dare il proprio contributo.
Alan Conti 

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