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giovedì 3 novembre 2011

Spagnolli: "La zona dell'ospedale mal gestita dalla Provincia"

Un'immagine dall'alto dell'ospedale cittadino prima dei lavori
BOLZANO. Sanità in Comune si traduce in viabilità e polemiche legate all'ormai atavica questione della sbarra di via della Vigna e al parcheggio dell'ospedale. Il sindaco Luigi Spagnolli, ospite del ciclo "Vivere Informati" sulla sanità curato da Giorgio Dobrilla e Sandro Forcato, ha affrontato ieri sera nell'aula magna del liceo Torricelli alcuni temi cittadini particolarmente scottanti.
"Il ruolo del Comune è assolutamente marginale nell'ambito della sanità" la chiara premessa di Spagnolli al suo intervento è abbastanza significativa e tocca direttamente i rapporti istituzionali. "Teoricamente tra Stato, Provincia e Comune non esiste una gerarchia, anche se la disponibilità economica fa la differenza. In ambito comunale solo il sindaco ha delle competenze sanitarie in qualità di ufficiale del governo. Una carica che, di fatto, permette di adottare provvedimenti urgenti contro eventuali pericoli in caso di emergenza". Non proprio atti frequenti: "No, però può capitare di ordinare il trattamento sanitario obbligatorio con un atto motivato da uno specialista. Si tratta di un provvedimento in tempo reale, quindi può capitare a qualsiasi ora". I dati sono abbastanza sorprendenti. "Con il cambio di stagione arriviamo anche a 12-15 casi la settimana, con una percentuale che gli psichiatri individuano in un 10% della popolazione
potenzialmente a rischio".  Fin qui quello che concerne strettamente il ruolo istituzionale del sindaco, ma il Comune vanta anche qualche strumento capace di incidere sulla sanità come le concessioni edilizie. "Nella commissione - spiega Spagnolli - abbiamo un esperto dell'Asl che valuta il rispetto di precisi standard igienico-sanitari". Il vero tasto dolente, però, si chiama "distretti socio-sanitari" e organizzazioni del territorio. "L'Asl coordina le operazioni, ma si deve affiancare all'Assb per l'aspetto sociale. Si innesca così una necessità di raccordo tra gli enti, compresa la gestione dell'ospedale che è totalmente a carico dell'Asl. Un ambito tipico di commistione è quello della viabilità". Sul tema dell'ospedale e della nuova clinica partono però gli strali del sindaco verso la Provincia. "Nella progettazione del nuovo parcheggio si sono fatti moltissimi errori. Prima di tutto il prezzo e il noto
pasticcio sulle tariffe, poi posizionare l'accesso in via Böhler significa convogliare una notevole quantità di auto in una strada secondaria. Non solo, gli ampi parcheggi lasciati vuoti all'esterno rispondono a una logica di esclusiva che la Provincia ha concesso ai gestori del parcheggio interrato". All'ospedale ci si potrebbe arrivare in bici, a patto di strisciare sotto le sbarre. "In via della Vigna abbiamo un passaggio dedicato ai trattori per i campi con una conformazione assai diversa da una strada pubblica. Oltretutto si tratta di una via interpoderale privata". Incalzato dalle domande del pubblico Spagnolli si augura invece "la realizzazione di un parcheggio più vicino al padiglione W, ma deve essere una scelta della Provincia". Nel calderone entra anche la proporzionale: "In questo settore esiste un fastidio viscerale tra i benpensanti. Si preferisce mettere la persona che parla la lingua giusta al posto giusto piuttosto che il
professionista giusto nell'ambulatorio giusto. A fatica, però, ci stiamo muovendo verso una flessibilità maggiore, con un'interpretazione della proporzionale considerata su scala più ampia". Mugugni arrivano pure per il prossimo blocco del traffico: "Non impediamo a nessuno di andare in auto, semplicemente fissiamo delle fasce orarie. Il miglioramento qualitativo della tecnologia degli ultimi anni è troppo evidente per non assecondarlo".
Giorgio Dobrilla, dal canto suo, tira alcune conclusioni: "Il margine che viene lasciato al Comune in ambito sanitario è davvero ridottissimo, forse è troppo schiacciato dalla Provincia". La proporzionale, invece, lascia ancora molti dubbi. "Se è necessario che al pronto soccorso ci sia un'accoglienza bilingue, è assai meno fondamentale che le due lingue siano perfettamente conosciute da un anatomopatologo. La soluzione, quindi, va ricercata nella necessità pratica del bilinguismo".

Alan Conti

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