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mercoledì 9 novembre 2011

Via Fiume: il park per residenti che non piace ai residenti


Lavori sugli argini: in via Fiume non vogliono vederli
BOLZANO. Un parcheggio per i residenti, ma non per quelli più vicini. Gli abitanti dei condomini di via Fiume che si affacciano direttamente sulla passeggiata si schierano compatti contro la realizzazione del discusso garage alimentati da una buona dose di fastidio e, soprattutto, paura. Nelle cantine, infatti, l’acqua durante le piogge è ormai abituale e chi abita qui da molto tempo assicura che lo stesso fiume causa periodicamente infiltrazioni: intervenire con un cantiere impattante alimenta timori. All’interno dei civici 1 e 2 della strada, dunque, la contrarietà è bulgara e si tratta proprio di chi, teoricamente, dovrebbe poi godere dei maggiori vantaggi a opera ultimata. A corollario della preoccupazione intorno al torrente, alimentata pure dalla cronaca delle disgrazie di questi giorni, ci sono altre motivazioni come l’impatto di un cantiere lungo, la distruzione della passeggiata, la creazione di garage trasformati in rimesse e la falsità dell’emergenza parcheggio più volte denunciata da altri bolzanini della zona. Voci contrarie che confluiscono nelle 4.500 firme raccolte fino ad ora dal comitato contro il parking che, a sorpresa, sta chiedendo delle piccole offerte per pagare le spese legali in vista di un ricorso al Tar. In tre mesi di colletta la cifra si attesta attorno ai 2.500 euro e all’orizzonte si profila un nuovo fronte legale.
 "Tutto il palazzo è contrario a questo parcheggio – il commento lapidario di Gheta Palumbo – e dobbiamo essere sinceri nell’affermare che, con un poco di pazienza, alla fine il parcheggio nel rione si trova sempre". Vittoria De Pellegrini abbraccia le convinzioni degli ambientalisti: "Distruggere gli alberi e questa porzione di verde sarebbe davvero triste. Ormai si è formata una piccola comunità che si ritrova in questo spazio e ha il diritto di non vederselo sottrarre nel nome dell’interesse di pochi. Il disagio del cantiere e l’eventuale carenza di posteggi sono aspetti che vengono in un secondo momento perché la questione ambientale credo sia prioritaria e debba spingere il sindaco Luigi Spagnolli a una riflessione". I coniugi Natalina Fumetto e Fulvio Marcassoli sono i proprietari dell’unico balcone che si affaccia direttamente sull’area di cantiere e si oppongono duramente "a un lavoro pericoloso, inutile, dannoso e fastidioso. Abitiamo qui da anni e le cantine si riempiono regolarmente d’acqua nei giorni di pioggia. C’è anche chi ha costruito un piccolo rialzo che faccia da diga davanti alla porta: in queste condizioni vi pare saggio toccare un argine tanto delicato?". Qualcuno, però, ipotizza una contrarietà al fastidio dei lavori più che al garage in sè. "E’ evidente che il cantiere arreca disturbo, ma questo tratto di passeggiata rappresenta, per chi non viaggia più, il proprio mare, la propria montagna e la piccola vacanza quotidiana. E’ questo che non vogliamo perdere". Così anche loro infilano la loro offerta nel salvadanaio del comitato gestito da Maria Teresa Fortini. "Stiamo raccogliendo denaro per un eventuale ricorso al Tar che possa bloccare i lavori una volta registrato il definitivo via libera all’opera. Attendiamo le rilevazioni dei tecnici, ma intanto non molliamo e continuiamo a mettere insieme firme che il sindaco ripone nel suo cassetto. Nel frattempo, visto che non c’è nulla da nascondere, sarebbe onesto rendere pubblici i nomi dei soci della cooperativa". "E’ vero, non sempre è facile trovare parcheggio – interviene Multari Staltari - ma siamo sicuri che costruire il garage proprio qui sia l’unica soluzione? Chi ci assicura, inoltre, che i box auto non saranno trasformati in rimesse di vari materiali lasciando le macchine in superficie?". Chiusura con Bruna Grenzi ed Angelo Zanoni, padroni dell’alloggio a piano terra destinato ad affacciarsi direttamente sul cantiere. "Abbiamo quattro finestre e tutte saranno oscurate dai lavori, Non solo, una volta terminato il garage la nostra visuale sarà ostruita per sempre da uno splendido muro. Il tutto, chiaramente, senza che nessuno ce lo abbia mai comunicato direttamente dato che la cooperativa non ha mai avuto la gentilezza di mostrarci i progetti definitivi. Il problema principale, però, è che se il nuovo argine non tiene noi rimaniamo sott’acqua: non è bello convivere con questa paura".
Alan Conti

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