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giovedì 26 gennaio 2012

Il recinto anti droga spacca il Quartiere


Piccoli vandalismi nel parco

I consiglieri divisi su sicurezza e opportunità. Critiche al presidente Morabito che ha bypassato la Circoscrizione.

BOLZANO. La sicurezza prima di tutto, ma senza arrecare disagi ad altri cittadini o ignorare le corrette procedure istituzionali. E’ una recinzione che divide, materialmente e politicamente, quella fatta installare dai condomini ai civici 126-128-130 di viale Europa. Da una parte gli abitanti delle case che chiedono tutela per la loro sicurezza, dall’altra chi si lamenta per lo sbarramento di un passaggio molto utilizzato e senza alternative di totale sicurezza. Una polemica che si infiamma anche all’interno del consiglio di Circoscrizione di Don Bosco: attore protagonista nella persona del presidente Lino Morabito che ha richiesto la chiusura da parte della giardineria comunale, ma totalmente assente nella figura dei consiglieri tenuti all’oscuro di tutto. Sono loro, quindi, che oltre ad esprimere la propria opinione sulla microcriminalità nel parco giochi lamentano una mancata discussione in consiglio ritenuta fondamentale.
 Spaccio, vandalismi, siringhe, rapporti sessuali in pieno giorno: è uno scenario difficile quello raccontato dai condomini che hanno richiesto la chiusura. Una scelta che richiama la logica del famoso “muro della droga” nel quartiere Arcella di Padova: segnare una riga e lasciare fuori i delinquenti. "Le due situazioni – ribatte Marco Caruso, consigliere Unitalia – non sono paragonabili. Al massimo ci potrebbe essere qualche compagnia di ragazzi particolarmente rumorosa e la sala giochi, francamente, è assai meno pericolosa di quanto è stato detto. Certo, posso capire l’esasperazione di alcuni residenti, ma aveva molto più senso installare un cancello identico a quello già presente alla fine della sopraelevata per tenere aperto durante il giorno e chiudere la notte. Tanto un addetto con le chiavi è già in carica da anni: bastava poco per trovare un compromesso. Ancora meglio sarebbe stata l’installazione di una telecamera di sorveglianza. Il presidente Morabito, però, doveva coinvolgerci, tanto più che chiesto numerose volte di essere presente ai sopralluoghi: non può invitare solo il collega di partito Luciano Stevanella". E’ lo stesso Stevanella (Pd), comunque, a ribadire appoggio totale alla condotta del presidente: "Condivido  la sua scelta perché gli episodi di criminalità e disagi si andavano moltiplicando. La richiesta del condominio era motivata e non c’era alcun motivo per osteggiarla". A favore della chiusura è anche Tania Bergo (Lega Nord): "E’ una questione di priorità e la lotta a vandalismi, criminalità e spaccio non può che essere in prima posizione. Riguarda tutti e impone un alto senso civico. Certo che in quartiere io non ho mai avvertito situazioni così al limite". Attacco frontale alla presidenza, invece, arriva da Francesco Mafrici (Pdl): "Posto che si doveva cercare una soluzione per mantenere comunque agibile un passaggio frequentato, ritengo che Morabito non si sia comportato in maniera corretta. Si tratta di un’opera pagata con soldi pubblici e richiesta dalla Circoscrizione senza che in consiglio se ne sia mai parlato. Ci vuole più rispetto per le logiche di dialogo, ma anche per lo stesso decentramento che dovrebbe portare noi rappresentanti a conoscenza di situazioni così sentite dai nostri residenti. Mi risulta davvero difficile da capire, infine, per quale motivo un giardino privato debba essere recintato con finanziamento pubblico". Chiusura con l’ex presidente di Circoscrizione Enrico Lillo che per primo seguì la vicenda. "A suo tempo risolsi con l’incarico di chiusura e apertura dei cancelli esterni al parco, oggi evidentemente la situazione è peggiorata. Non solo, allora le criticità erano legate principalmente ai ragazzi della scuola e non a micro delinquenza. La condotta di Morabito a livello procedurale è corretta, considerando che i soldi spesi non sono direttamente della Circoscrizione, ma certamente confrontarsi con il proprio consiglio lo avrebbe portato a una posizione di maggior forza e credibilità nel portare avanti con decisione questa richiesta". 
 Alan Conti

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