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martedì 31 gennaio 2012

Roefix-Beton Eisack: unione di calcestruzzo


Un sacco di calcestruzzo

Un nuovo materiale spruzzabile con una lancia alla base della partnership. Attesi benefici su fatturati e ricerca.

BOLZANO. Il calcestruzzo a saldare un’unione destinata a incidere profondamente nei cantieri del Nord Italia. E’ andata in scena ieri, in occasione della giornata inaugurale della fiera specializzata Klimahouse, la stretta di mano ufficiale che collega due aziende leader nel settore edile altoatesine. Röfix e Beton Eisack uniscono il proprio know how in una sinergia basata sulla nuova tecnologia del calcestruzzo a secco che, nelle previsioni delle aziende, dovrebbe comportare una ricaduta positiva a pioggia su ricerca e logistica. In ogni caso si tratta di una partnership tra due realtà di peso per dipendenti e fatturato. La Röfix, per esempio, conta su 5 stabilimenti, 160 lavoratori e ricavi di bilancio 2011 pari a circa 66 milioni raccolti nel Nord Italia. Sono un centinaio, invece, i dipendenti dell’intero gruppo Eisack Beton (con Beton Gasser e Transbeton) distribuiti in tre stabilimenti per un fatturato di 20 milioni in ambito provinciale. Sostanzialmente le due aziende sono state fino ad ora complementari, ma con la tecnologia sviluppata da Eisack Beton e la più ampia rete di intervento di Röfix puntano al salto di qualità.
 "Il calcestruzzo a secco – spiega il direttore generale Röfix Wolfgang Brenner – permette una nuova impostazione di lavoro nei cantieri. Il materiale, infatti, viene trasportato sui lavori in uno stato completamente secco: l’impasto con l’acqua si verifica solo al momento dell’utilizzo attraverso una lancia. In sostanza si sostituisce la betoniera e si rende il calcestruzzo utilizzabile nelle quantità volute e sempre reperibile: non è più necessario, infatti, produrne in grande quantità a inizio lavori con l’obbligo di utilizzarlo tutto. Non solo, con l’uso della lancia di spruzzo sarà possibile una posa agevole anche in punti particolarmente inaccessibili per gli operai". Approdo ufficiale sul mercato fissato per febbraio, ma oltre al prodotto, come detto, si attendono vantaggi logistici e di ricerca. "La possibilità di organizzarci nei due stabilimenti di Racines e Chiusa diminuisce di fatto gli spostamenti, mentre il flusso di know how potrebbe dare sostanziale impulso nel miglioramento di materiali e tecnologie da offrire ai clienti". Christian Auer, direttore di Eisack Beton, guarda con interesse alla rete dei nuovi partner. "Sappiamo che la Röfix è un’azienda con una zona operativa che copre buona parte del Nord Italia ed è esattamente quello che cercavamo per sviluppare i nostri mercati. L’obiettivo, oltre che imporre la nuova tecnologia del calcestruzzo a secco il più possibile, è anche quello dell’espansione. Ovviamente la speranza è che tutto questo porti benefici al fatturato del gruppo, ma in tempi di crisi del settore non esistono particolari rassicurazioni in merito". L’applicazione di questo calcestruzzo, comunque, induce all’ottimismo: "E’ particolarmente indicato per opere d’infrastruttura. Le sue caratteristiche di resistenza lo rendono ideale per ponti, tunnel, gallerie o strade. Piena affidabilità, ovviamente, anche per edifici o costruzioni di altra natura".
 La collaborazione, comunque, si limiterà alla sua natura di partnership: non sono previsti, infatti, spostamenti di dipendenti né tantomeno di capitale. "Abbiamo scelto di aiutarci – conclude Brenner – attraverso una formula più snella che continui a garantire una particolare libertà ad entrambe le aziende. Sarà molto interessante, comunque, sviluppare il doppio binario della promozione del nuovo prodotto e della ricerca che potrebbe tranquillamente aumentare le dimensioni della collaborazione in futuro".
Alan Conti

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