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giovedì 19 gennaio 2012

Spendiamo due milioni al giorno nell'azzardo


Divampa la febbre da scommessa

720 milioni di euro l'anno, 150 a testa compresi i neonati. In Alto Adige il gioco dilaga e le cifre sono come i rischi: enormi

BOLZANO. Due milioni di euro al giorno, 60 al mese e 720 all’anno: è questo il giro di affari in Alto Adige delle sale giochi. Cifre enormi denunciate dal Centro Tutela Consumatori Utenti impegnato in questi giorni in una vera e propria battaglia contro le prossime aperture di queste attività nella sede del Masetti in via Resia a Bolzano e in provincia ad Appiano e Bronzolo. I dati rendono bene l’idea di quanto anche gli altoatesini siano attratti dalla scommessa se si considera che ciascuno di noi, neonati compresi, spende 150 euro al mese per tentare la fortuna in qualsiasi sua forma. Non solo, perché chi si chiama fuori deve sapere che il 42% della popolazione tra i 15 e i 64 anni ha giocato puntando soldi: in un tavolo del bar da tre persone, insomma, sicuramente uno ci ha tentato. I giochi prediletti sono i più facilmente avvicinabili ovvero gratta e vinci, lotto istantaneo e superenalotto: è sufficiente, per esempio, andare al tabacchino e “investire” il resto. Tra i giovani maschi, invece, funzionano molto bene le scommesse, il poker texano e le slot machine, tutti considerati piuttosto trendy. Classici luoghi per il gioco sono bar, tabacchini e pub, ma sempre i ragazzi stanno dando notevole impulso ai siti internet e alle stesse discusse sale giochi.
 Evidente, quindi, come anche le statistiche evidenzino un’innegabile attrattiva di queste attività per gli adolescenti, infatti negli ultimi 12 mesi tra gli studenti altoatesini il 64% dei ragazzi e il 50% delle ragazze ha praticato questi giochi. Lo sanno, chiaramente, anche i titolari delle sale che non a caso non disdegnano di trovare escamotage per avvicinarsi agli istituti superiori: sanno che minimo la metà degli studenti che esce da quella aule può essere potenziale cliente o comunque interessato. Tra i giovani giocatori, oltretutto, il 12% dei maschi e il 7% delle femmine ammette di provarci venti volte o più, con il risultato che il 26% di loro risulta essere a rischio dipendenza media, il 18% al minimo e l’8% moderatamente. "Alla luce di questi dati è oltremodo inaccettabile che si possa permettere l’apertura di una sala giochi nella vecchia sede del Masetti – attacca il vicepresidente del Ctcu Maurizio Albrigo – assai vicina al liceo Pascoli. Cambiare semplicemente la dicitura da “sala giochi” a “sala dedicata” è solo una presa in giro che chiunque può comprendere".
 Curiosa anche la distinzione per genere con gli uomini a superare le donne con il 52% di giocatori contro il 33%. Non solo, l’11% dei maschi e il 6% delle femmine ammette l’impulso a mettere in palio somme di denaro sempre più consistenti, mentre rispettivamente l’11 e il 2% cercano di mantenere nascosta l’entità della propria scommessa. Particolare, infine, l’analisi sui comportamenti delle giocatrici donne tra cui solo l’80% possiede un’autonomia economica propria (57% lavoratrici e 23% pensionate). Le casalinghe e le disoccupate rimangono appaiate entrambe al 10% e ammettono di utilizzare risorse economiche familiari o di impegnare addirittura gli averi di case come ori o oggetti di valore. Gradimento altissimo nel gentil sesso per le slot machine, preferite dal 50% del campione, mentre a gratta e vinci (23%), lotto (14%), bingo (7%) e casinò (3%) restano solo le briciole. Anche loro, dunque, rientrano pienamente nel target delle nascenti sale gioco. Spesso, oltretutto, il gioco diventa una consolazione dopo separazioni o divorzi (35%) o lutti (30%).
 Il giro di denaro, insomma, è spaventoso  e alimentato dall’interesse della gente. "Dobbiamo spenderci tutti – chiude Albrigo – per evitare che questo distrugga migliaia di famiglie".
Alan Conti


I DATI 
2 milioni di euro al giorno spesi pari a 60 milioni al mese e 720 all’anno
150 euro di spesa pro capite per ogni altoatesino, neonati compresi
42% della popolazione tra i 15 e 64 anni ha giocato puntando soldi
52% la diffusione tra gli uomini
33% tra le donne
11% uomini e 6% donne ha l’impulso a giocare somme sempre più consistenti
11% uomini e 4% donne cerca di mantenere nascosta l’entità della posta
64% dei ragazzi maschi e 50% delle femmine ha giocato puntando soldi
12% dei ragazzi e 7% delle ragazze gioca 20 volte o più
26% dei giovani a rischio, di cui 18% minimo e 8% moderato
80% delle giocatrici ha indipendenza economica (57% lavoratrici e 23% pensionate)
10% delle giocatrici sono disoccupate e 10% sono casalinghe
50% delle donne predilige le slot, 23% gratta e vinci, 14 lotto e super, 7% bingo, 3% casinò
35% di donne gioca dopo separazione o divorzio
30% di donne gioca dopo un lutto

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