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mercoledì 25 gennaio 2012

Viale Europa, un recinto contro la droga


La discussa recinzione 

BOLZANO. "Vandali, drogati, spacciatori e microcriminalità: sono questi i motivi che ci hanno spinto a chiudere il passaggio". I residenti dei condomini di viale Europa 126, 128 e 130 hanno organizzato ieri una riunione con il presidente di Circoscrizione Lino Morabito per ribadire con forza la necessità di proteggere il proprio giardino privato. Nella zona, infatti, si è accesa un’aspra polemica attorno al filo recintato che il Comune ha installato per impedire il transito pedonale nel tratto che dalla conclusione della sopraelevata porta fino ai “pifferi” dell’Ipes lungo il viale. Una scelta deliberata dall’assemblea condominiale, vidimata dalla Circoscrizione e osteggiata dai residenti degli edifici successivi costretti a passare nello stretto passaggio, anch’esso privato, davanti alla filiale della Cassa di Risparmio.
 Erano una trentina, comunque, i condomini che hanno improvvisato ieri pomeriggio un’assemblea per ribadire la legittimità della chiusura. "Prima di tutto – introduce il presidente di Quartiere Don Bosco – è necessario puntualizzare che nessuno ha mai usato questo passaggio per i disabili, i bambini o le carrozzine. Da sempre, infatti, la disposizione dei vasconi delle piante e i gradini in accesso impediscono totalmente questo tipo di transito che quindi non può essere penalizzato dalla chiusura". "Dopo anni di disagi – continua l’amministratore Fabio Boccaletti – abbiamo preso questa decisione. La stragrande maggioranza delle 80 famiglie che abitano qui erano stufe di subire vandalismi senza poter intervenire". Il vero pomo della discordia, per la verità, sembra essere il piccolo parco giochi che introduce al passaggio: costantemente sporcato e mal frequentato secondo i residenti. "Qui vediamo di tutto – spiega l’inquilino Roberto Falzin – dagli spacciatori alle baby gang che vengono per fare i dispetti. La sporcizia è ormai prassi abituale, mentre gli schiamazzi erano diventati insopportabili a qualsiasi ora del giorno e della notte. L’arrivo della sala giochi, inoltre, di certo non ha aiutato. Onestamente non ci sembra di penalizzare nessuno chiudendo il transito pedonale: parliamo di appena 15 persone in tutto il giorno". Beatrix Messner è ancora più esplicita: "Una notte ho provato a lamentarmi e dei ragazzi mi hanno tirato i sassi sul balcone. La polizia ci ha spiegato di non poter far nulla se l’accesso viene lasciato libero. Il parco, difatti, è pubblico. E’ capitato, infine, di trovare ragazzi che si drogavano o che avevano rapporti sessuali in pieno giorno. Francamente inaccettabile per chi ha dei bambini". Alcuni residenti della zona, però, hanno rivendicato l’usucapione del passaggio dopo anni di utilizzo da parte di tutti. "Per avanzare una simile richiesta – ribatte Enzo Ioppolo – bisogna registrare un’attività continuativa per 24 ore su 24. Dal 2006, invece, mi occupo personalmente di chiudere il cancello perimetrale la mattina e la sera". Che bisogno c’era, allora, di aggiungere un nuovo sbarramento? "Sull’altro lato il giardino è accessibile, quindi prima bastava fare il giro per raggiungere ugualmente il parco giochi di notte".  Stavolta, comunque, la scelta finale è stata del Comune: intervento pubblico della Giardineria con recinzione e tranquillità ripristinata. Come mai, però, l’opera a isolamento di un’area privata è stata fatta con denaro pubblico? "Si tratta di una tutela per il parco comunale – chiarisce il tecnico competente Vittorio Seidl – e l’iter di richiesta è arrivato direttamente dalla Circoscrizione. Il fine, infatti, non è di isolare il giardino comunale, ma permettere l’uso del parco negli orari stabiliti".
Alan Conti

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