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giovedì 19 aprile 2012

Aiutare gli altri, tra campo e scrivania


La Facoltà di scienze sociali attira sempre di più

Due i corsi triennali indirizzati al sociale che preparano ad affrontare le difficoltà pratiche e mettere punto strumenti gestionali. Perché condurre un colloquio è importante come coordinare i servizi.

BOLZANO. Tra campo e scrivania, pratica e teoria. Oggi il sociale è campo professionale di grande attualità, ma è del tutto evidente che per certi aspetti non basta dire "voglio dare una mano" qualificarsi come preparati. Ecco perché stanno riscuotendo grande entusiasmo, all'interno della Facoltà di Scienze della Formazione, i due corsi triennali dedicati al mondo del sociale. Bachelor in Servizio Sociale da una parte e percorso per Educatore Sociale dall'altra: opportunità simili con lievissime differenze da coniugare con le proprie aspirazioni personali. Entrambi di casa nella sede di Bressanone, infatti, il primo ha un piglio più pratico portando gli studenti a battere il naso nella prassi di interventi quotidiana, l'altro più attento a cogliere la visione più generale, teorica e organizzativa del sostegno alla categorie in difficoltà.
Partiamo dalla laurea in Servizio Sociale, autentica anticamera del prezioso esame necessario per inserirsi nell'albo professionale. L’iscrizione, infatti, viene oggi considerata elemento discriminante da molte aziende sanitarie degli enti pubblici che intendono affidarsi solo a mani esperte da affiancare al volontariato. Strategie dettate dalla sempre più stringente necessità di far quadrare i conti senza rinunciare a uno standard d’assistenza elevato condivise, evidentemente, pure dal mondo dei privati. L'impostazione del corso, dunque, è fortemente orientata verso una preparazione concreta in un settore dove gli scenari mutano di continuo. Padroneggiare i metodi innovativi o anche solo saper condurre colloqui delicati sono abilità che possono essere spiegate centinaia di volte senza avere la stessa efficacia della "prova sul campo". Valore aggiunto, in quest'ottica, sono i due tirocini obbligatori della durata di alcuni mesi: pedalare con la bicicletta che si è scelto è sempre positivo.
Simile, ma non sovrapponibile, il percorso offerto dal corso per Educatore Sociale dove si getta un occhio più attento all'aspetto scientifico e gestionale delle singole attività. Si approfondiscono, quindi, le metodologie di analisi come le teorie di educazione e apprendimento. Maggiore insistenza, in questo caso, si riserva alle questioni pedagogiche mirate al progresso personale e culturale della futura utenza.
Piccole le differenze e peculiarità dal punto di vista dei corsi proposti nel piano di studi. Per il Servizio Sociale attenzione focalizzata su metodi e tecniche dei servizi, politica sociale, sociologia, antropologia, psiclogia e diritto pubblico, minorile, penale e familiare. Nel corso per Educatore Sociale, invece, spazio a pedagogia, teoria d’intervento, educazione ai media, scienze politiche, medicina preventiva, legislazione sociale e minorile.
Gli sbocchi professionali, come noto, sono simili e spaziano dai disabili agli immigrati, passando per malati psichici, persone affette da dipendenza, famiglie, bambini, donne o anziani in difficoltà. La richiesta, purtroppo, è in costante aumento. Più qualificato sarà il profilo da calare sulle scrivanie  di enti, istituzioni o associazioni, maggiori saranno le probabilità di trovare impiego facilmente.
Servizio Sociale ed Educatore Sociale: due facce della stessa moneta che è bello avere in tasca.
Alan Conti
 
 

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