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venerdì 13 aprile 2012

All'Impronta Jazz petizione per i concerti

Un'immagine di un aperitivo jazz contestato dai residenti
Nuovo capitolo della telenovela bolzanina sulla musica all'aperto con lamentele dei residenti. Stavolta, però, c'è un tocco di grottesco nel genere e orario: 11.30 e jazz. Firme a centinaia.


BOLZANO. Note musicali contro quiete domestica: ci risiamo. L’ennesima puntata della telenovela tutta bolzanina tocca stavolta “L’Impronta Jazz Club” di via Locatelli, piccolo locale noto anni fa come “Il Buco” ed emigrato nella piccola strada dopo un periodo di attività in Corso Libertà. La querelle, però, si guadagna stavolta una spruzzata di grottesco nell’orario e nel tipo di concerti. A due passi dal mercato di piazza Vittoria, non di certo ovattato, alcuni residenti hanno trovato insopportabile la musica jazz alle ore 11.30 del sabato chiamando ripetutamente la polizia municipale. Interventi ripetuti che nell’immediato non hanno creato problemi ai titolari Cristian Meloni e Patrizia Bortoluzzi, regolarmente dotati di permesso, ma che si sono fatti sentire al momento del rinnovo delle autorizzazioni."Inizialmente - spiega la dipendente Elisa Rifesser - ci hanno negato i permessi, così abbiamo avviato una petizione popolare. Noi non abbiamo mai voluto installare i videopoker che così facilmente vengono autorizzati dall'amministrazione e per questo non pretendiamo premi, ma nemmeno penalizzazioni con poco senso in altri ambiti. Per questo abbiamo deciso di avviare una petizione per una musica più libera a Bolzano>>. Le prime firme sono arrivate in un lampo considerando il diffuso malcontento verso un Comune decisamente "attento" ai mal di pancia di chi punta, alternativamente, la sveglia tanto tardi o tanto presto. Sarà il passaparola, sarà il timore di un nuovo movimento sullo stile del desaparecido "Freie Musica", fatto sta che da piazza Municipio si sono ricreduti. "Ci hanno concesso le autorizzazioni ai concerti mattutini fino a fine aprile, poi si vedrà". La petizione, però, non si è fermata e continua ad essere a disposizione di cittadini e avventori all'interno del locale. "Ci sembrava giusto insistere - continua Rifesser - perché comunque si tratta di una questione di principio. Non si può assecondare chi si lamenta della musica alle 11.30 in una strada a due passi da un mercato settimanale che inizia all’alba e, giocoforza, non può essere silenzioso. Pare che la musica sia solo un pretesto. Non solo, alle 13.30 fermiamo tutto, quindi anche il riposino dopo pranzo è salvo. Senza contare che il jazz ha melodie d'accompagnamento decisamente poco aggressive. Non parliamo, insomma, di techno o house music". Il blocco con le firme, quindi, aumenta le sue righe autografate di ora in ora. "Siamo arrivati a circa 350 adesioni, ma siamo rimasti davvero stupiti dalla partecipazione totale dei cittadini. Attenzione che non parliamo solamente dei musicisti o comunque degli appassionati, ma anche avvocati, notai, commercialisti, impiegati d’ufficio e lavoratori che semplicemente chiedono una Bolzano più tollerante partendo dal singolo episodio. La contrapposizione con il giusto sdegno verso la facilità con cui viene permessa l’installazione delle macchinette mangiasoldi è emblematica". Il cartellone dei matinèe, quindi, ha potuto completarsi fino al prossimo mese, ma in questa piccola porzione di città si cerca di difendere i concerti open air anche nelle zone residenziali. "Non siamo i paladini di nessuna battaglia – chiude Rifesser – ma crediamo di poter difendere il buonsenso di un’esibizione in piena mattinata".
Alan Conti 

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