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mercoledì 18 aprile 2012

Lingue: da timore ad arma in più


I requisiti di entrata e uscita dalla Lub

Requisiti più stringenti per l’immatricolazione ai corsi triennali: necessario conoscere due lingue a livello B2. La paura, però, si trasforma presto in competitività con l’aiuto del Centro Linguistico. Christoph Nickenig "L’apprendimento è più naturale di quanto ci si aspetti e se si studia subito la grammatica si ha una marcia in più per le certificazioni".



BOLZANO. Certificazioni linguistiche e innalzamento dei requisiti per l'iscrizione: la Lub ribadisce con forza l'importanza delle lingue. La prima concreta ricaduta dello sviluppo naturale di un ateneo che ha fatto del plurilinguismo una bandiera è la crescita costante del centro linguistico. Prima stampella, poi arma in piú: è qui che gli studenti trovano la strada per superare le inevitabili sfide poste dalla non facile situazione di studiare in un altro idioma. Un discorso che, intuibilmente, vale doppio per i neoimmatricolati alla prese con la stretta sui requisiti di accesso. Ora, infatti, per essere ammessi ai corsi triennali della Lub è necessario raggiungere un livello B2 di conoscenza sulla scala europea in due lingue, mentre la terza puó anche essere ignorata. Per tradurla in termini altoatesini: essere in grado di ottenere almeno il patentino B. A fare testo, comunque, sono eventuali certificazioni linguistiche o l'esame da sostenere presso lo stesso centro linguistico. Prima della definitiva immatricolazione, comunque, l'ateneo predispone 4 appelli: le possibilità, insomma, sono numerose. Attenzione, peró, che anche in uscita si staglia un decisivo sbarramento che impone il livello C1 per una lingua (solitamente quella madre), B2 e B2+ per le restanti due. Per quel che riguarda i master specialistici, invece, i livelli di entrata sono C1, B2 e A0 (nullo), mentre alla fine del percorso di studi sono richiesti due C1 e un B2. 
L'asticella, evidentemente, si è alzata ma attenzione a non farsi spaventare dal classico topolino figlio di una montagna. Tutti gli studenti che frequentano l'università da qualche mese assicurano che la naturalezza di apprendimento è direttamente proporzionale al timore di quando ci si iscrive. "Sostanzialmente hanno ragione - interviene Christoph Nickenig, responsabile del centro linguistico - ma bisogna sempre prestare attenzione ad affiancare all'apprendimento didattico delle lezioni una solida struttura grammaticale della lingua. Il rischio è di sentirsi troppo sicuri e poi accorgersi tardi di lacune che diventano difficilmente sanabili. Il nostro consiglio, quindi, è di seguire i corsi preparatori da subito per non trovarsi a rincorrere in un secondo momento". Già, perché tra corsi intensivi per differenti gradi di competenza c'è solo l'imbarazzo della scelta. "Ovviamente prepariamo a vari livelli in italiano, tedesco e inglese - continua Nickenig - e in vista dei test d'ammissione prevediamo lezioni estive. Molto utili anche le consulenze personalizzate. Ci sono, inoltre, altre offerte per gli interessati che comprendono decine di lingue, arabo e cinese compresi". Linguaggi considerati come nuova frontiera per operatori economici o studenti dallo sguardo internazionale. "Negli ultimi anni abbiamo constatato un aumento dell'interesse, è vero, anche se lo zoccolo duro rimane quello legato alle certificazioni linguistiche europee, di cui siamo ente certificatore". Inutile nasconderlo: alla fine il mirino è sul documento in grado di addolcire il curriculum. "Le norme provinciali di equipollenza - chiude Moser - hanno aumentato le nostre attività, tra corsi ed esami, di almeno il 50%. I nostri studenti, se seguiti con attenzione e costanza, partono molto avvantaggiati". Non è poco.

Alan Conti

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