Cerca nel blog

lunedì 23 aprile 2012

Oberrauch, una svendita più normale che totale


Un tipico sacchetto di Oberrauch Zitt che si avvia al rinnovo

Prezzi ribassati solo in minima parte all'80% e commenti caustici da parte di alcuni clienti. Si accende il dibattito sul Centro. Prieth: "Manca persino un albergo 5 stelle", una bolzanina: "Macchè, il problema è la fascia media".

BOLZANO. Una svendita più normale che totale. Entra nel vivo la liquidazione completa offerta da “Oberrauch Zitt” fino al 4 maggio in vista del rinnovo completo del negozio sotto i Portici. In vetrina manichini nudi fasciati in nastri da cantiere annunciano vertiginose percentuali dell’80%, ma all’interno lo stesso numero è assai più nascosto da scaffali che pongono,  molto più semplicemente, riduzioni da fine stagione o svuotamento dei magazzini. Il 20 e il 30%, quindi,rappresentano meglio il valore medio degli sconti proposti nei quattro piani di esposizione destinati a una piccola rivoluzione entro la fine di maggio. Il commercio, comunque, notoriamente vive anche di promozione e la proposta attira una buona parte di bolzanini, anche se sono tanti quelli che escono come sono entrati: con le mani libere da sacchetti per lo shopping. Il campionario, insomma, mantiene i prodotti di qualità a prezzi piuttosto elevati, talvolta esagerati secondo i mugugni di qualcuno.
 La responsabile del negozio Barbara Prieth, in ogni caso, mostra un sorriso a 32 denti: "I bolzanini hanno risposto subito in modo stupefacente e la svendita sta funzionando egregiamente". Le classiche code oceaniche, tuttavia, non si vedono: è un problema d’offerta? "Assolutamente no- ribatte Prieth – perché in tanti escono soddisfatti. Ovviamente non possiamo proporre tutto all’80% perché alcuni marchi ci pongono delle limitazioni". Da una parte il negozio grida alla banalizzazione del Centro legata ai franchising, ma dall’altra ammette 
che le “griffe” dettano condizioni pure nel tempio della qualità altoatesina. "La riflessione sulla standardizzazione verso il basso di Bolzano è seria e condivisibile – chiude la responsabile – e purtroppo dobbiamo cercare di invertire la rotta. La nostra scelta sarà quella di ampliare ulteriormente l’offerta affinando il prodotto locale come i Loden: le radici vanno mantenute. Nel sistema città, però, ci sono delle oggettive lacune: non riusciamo nemmeno a proporre un hotel a cinque stelle". Registrata la preoccupante mancanza, all’uscita del negozio le opinioni di alcune clienti sono discordanti. "La svendita non è nulla di stravolgente – ammette Petra Baruffaldi – ma vale la pena venire a vedere se si trova qualcosa di interessante. A Bolzano ci sono delle mancanze, è vero, ma penso più alla fascia media e non al settore esclusivo. E’ 
difficile, per esempio, trovare la famosa via di mezzo nella calzoleria: in questo modo si taglia fuori una fetta di mercato che, non a caso, si dirige in Veneto o Toscana". Più soddisfatta è Monica Giacomelli, arrivata da Salorno per l’occasione. "Per un attimo ho temuto che chiudesse anche Oberrauch e sarebbe stato un peccato per una Bolzano che sta perdendo progressivamente tutti i suoi negozi di antica tradizione. Evitare la standardizzazione imposta dei grandi marchi è d’obbligo. Credo che tutti dovremmo sostenere la qualità del nostro 
commercio, anche se possiamo permettercela solo un paio di volte l’anno>> saluta sorridendo. Sul finale arriva il tagliente commento di una signora trafelata: "Sono venuta con gradi aspettative per scoprire una rassegna di offerte sì, ma di fondi di magazzino. Ho visto un cappello piumato a 360 euro: è questa la qualità?".
Alan Conti 

Nessun commento:

Posta un commento