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lunedì 1 ottobre 2012

Donne, tre condizioni per il voto

Il logo del movimento femminile
BOLZANO. Va bene gli slogan e le quote rosa, ma ora le donne passano alla concretezza e stilano tre punti fermi dal quale non prescindere per ottenere il loro voto, anche alle amministrative. Si è chiusa ieri a Merano la convention di due giorni del movimento “Se non ora quando” con focus puntato sull’immagine della donna trasmessa dalla comunicazione. Media e soprattutto pubblicità tendono a riproporre la donna con caratteristiche di subordinazione all’uomo e grande carica erotica: messaggi che, alla lunga, secondo il comitato possono anche legittimare la violenza. Ecco, quindi, il tris “elettorale” calato sul tavolo della politica: educazione sessuale per genere a partire dalla scuola primaria, allargamento dell’accordo deontologico sottoscritto dall’ordine dei giornalisti a tutti gli ordini professionali e impegno a contrastare l’immagine della donna come viene proposta oggi dalle compagnie di marketing.

“C’è ancora molto da fare e opereremo in sinergia tra commissioni pari opportunità e giornaliste – spiega Astrid Schoenweger, coorganizzatrice del convegno di ieri – e lavoreremo in questa direzione”. “Prima di tutto – interviene la deputata Luisa Gnecchi – bisogna far rispettare le regole che già ci sono e che hanno cambiato prospettiva. La norma parlamentare che impone la presenza di entrambi i sessi nei consigli d’amministrazione, per esempio, abbiamo visto come è stata puntualmente disattesa nella vicenda di Ae. Questi sono fatti che fanno riflettere”.
Al microfono della sala civica di via Huber, in ogni caso, si sono alternati esponenti di spicco del panorama culturale nazionale femminile e interventi liberi del pubblico partecipante. Un simposio che ha prodotto richieste precise che ora vanno accontentate: troppo facile, infatti, limitarsi al compitino delle quote rosa.

Alan Conti
TCA ALTO ADIGE TV (Maggiori dettagli nel telegiornale di oggi)

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