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domenica 26 maggio 2013

Bayern re d'Europa, si festeggia anche in Alto Adige

Festa tedesca, apoteosi germanica e calata alemanna su Wembley. La finale di Champions League, si sa, è stata una festa della Germania come paese calcistico, ma anche come sistema: Da Monaco a Dortmund, dal Bayern al Borussia. Anche in Alto Adige, però, la partita è stata più sentita di quanto non si possa pensare perché se talvolta gli altoatesini di lingua tedesca guardano più all’Austria che verso lo Stivale quando si tratta di calcio meglio bussare alla porta più a nord che il Bayern Monaco ha certo più fascino e galloni di un più modesto Wacker Innsbruck. Ieri, dunque, la finale che ha incoronato i bavaresi ha tenuto inchiodati alla tv centinaia di altoatesini con il cuore in subbuglio e non solo in attesa di un bello spettacolo. Tra le fan più sfegatate, ed è una piccola sorpresa, Ulli Mair dei Freiheitlichen che proprio per ieri sera ha organizzato alla discoteca “Baila” la presentazione dei giovani del partito con annessa visione della finale. Da giorni, però, sul suo profilo facebook ticchettava il countdown di una speranza accesa già dopo la vittoria con la Juventus. Ieri l’apoteosi con post della coppa e vera dedica d’amore: “Grazie Bayern, stella del sud, non sarai mai solo perché noi saremo con te nella buona e nella cattiva sorte”. Il sindaco di Lana Haras Stauder, dal canto suo, ha fatto anche di meglio: presente direttamente allo stadio per gustarsi dal vivo quel tocco sopraffino di Robben all’ultimo sospiro. Più discreto, ma ugualmente tifoso, è anche l’Obmann Richard Theiner di cui sveliamo una piccola superstizione: alla vigilia delle partite del Bayern non parla mai con i giornalisti di eventuali pronostici dopo alcuni match sfortunati. Del tutto particolare, invece, la posizione di Claudio Degasperi del Team Autonomie che si divide tra Bolzano e la Baviera da un anno. “Diciamo pure – scrive – che la mia presenza quest’anno ha portato bene al Bayern. Città e regione in delirio”. Philipp Achammer, dal canto suo, pubblica l’inno ufficiale bavarese e a Bolzano s’è udito in tarda sera più di qualche clacson per un carosello sui generis. Nessuna traccia del Dortmund che pure qualche appassionato in provincia ce l’ha considerano che in Alta Val d’Isarco esiste addirittura un fans club e un gruppo di appassionati di Appiano ha voluto seguire la squadra nel doloroso ultimo passo.

Gli italiani? Per ora ci mettono l’arbitro, ma non ce ne voglia il mondo tedesco: stavolta gioiscono loro, la prossima, magari, tocca a noi.

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