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venerdì 9 agosto 2013

Il Ministro Lupi: "A22 sblocchi subito i 550 milioni per il tunnel"

Le infrastrutture sono ombelico della rinascita e della competitività italiana all’estero e il Ministro Maurizio Lupi arriva in Alto Adige conscio di ribadire questo concetto che ritiene fondamentale con parole e azioni. Le prime sono quelle che rilascia con grande fermezza nella sede bolzanina di Forza Italia con particolare riferimento ai 550 milioni che la società A22 tiene al caldo per il tunnel del Brennero e le seconde si concretizzano  nella visita stessa al cantiere Bbt in compagnia del presidente della Provincia Luis Durnwalder. Assieme a loro anche il sottosegretario Michaela Biancofiore che, seppur con deleghe decisamente di altra natura, ci tiene ad accompagnare il compagno di partito e ribadire che i parlamentari altoatesini sono stati tutti invitati, indipendentemente dal colore.
"L'Italia - ha detto il Ministro - ha bisogno delle infrastrutture per poter essere competitiva in un mercato internazionale dove sono già tanti i freni che dobbiamo sopportare. Il tunnel del Brennero rientra pienamente in questo discorso ed entro il 2025 deve assolutamente vedere la sua realizzazione definitiva. Sulla gara A22, invece, il governo deve attenersi alle disposizioni europee e questo lo sa anche il presidente della Provincia Luis Durnwalder. Quei 550 milioni di euro stanziati e defiscalizzati per il tunnel vanno immediatamente resi disponibili per l'opera e ho chiesto in via ufficiale che entro il 16 settembre mi sia comunicato dalla società stessa le sue intenzioni. Se intenderanno mantenerli basta che facciano una delibera con le loro motivazioni e il Governo ribatterà con le proprie".
Lupi si è poi concesso una nuova riflessione di politica nazionale ribadendo la ferma volontà da parte del Pdl di non rinunciare all’abolizione dell’Imu sulla prima casa e considerando quelle del Ministero dell’Economia semplici ipotesi da vagliare poi in sede decisionale. Il punto, comunque, rimane presupposto fondamentale per la tenuta del governo. Da valutare anche la possibilità di cambiare nome a una tassa che non gode certo di fama particolarmente brillante. Un sottile destino rovesciato, dunque, lega l’Imu e i 550 milioni del tunnel: la prima è cancellabile, i secondi, invece, devono tornare al più presto.
Alan Conti

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