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giovedì 15 agosto 2013

Niente italiani sullo Sciliar? Non a Fiè

Un’estate con il fiato corto allo Sciliar a causa della mancanza di italiani sull’Altopiano. Questo il grido di allarme lanciato nei giorni scorsi da alcuni operatori della zona con un riferimento più a sensazione che statistico. Siamo saliti in uno dei luoghi simbolo del turismo nazionale, ma anche delle scampagnate degli altoatesini, per capire se e quanto stia cambiando la geografia politica di chi ci visita. Misurare, dunque, i riflessi della crisi del Belpaese. Le parole di chi di turisti ne vede passare a dozzine come un guidatore di carrozza e una titolare di un bar-albergo, però, vanno decisamente nella direzione opposta.
“Qui gli italiani non mancano mai e rispetto alle altre stagioni siamo pienamente in linea. Non ci lamentiamo. La nostra fortuna è di poter contare molto su una clientela molto tradizionale che torna di anno in anno. Siamo anche riusciti a costruire dei rapporti di amicizia duraturi che vanno oltre la crisi.

Gli italiani, dunque, continuano a essere elemento determinante del panorama  estivo di Fiè, anche se l’impossibilità di fare un’intervista in un ufficio turistico della zona per la scarsa dimestichezza con l’italiano degli operatori non è certo un bel segnale. Il turismo tiene e la contrazione è forse più limitata di quanto ipotizzato. Certo che a volte è forse un po’ facile dare tutta la colpa alla crisi tricolore e far finta di non vedere certi missili politici che dalla destra sudtirolese puntano verso Roma e che sfuggono a certi albergatori distratti dal tenere premuto il grilletto del lamento. (a.c.)

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