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venerdì 2 agosto 2013

Spagnolli: "Non è vietato votare per un altro presente in aula"

Avviso ai naviganti: votare al posto del vicino di banco in consiglio comunale qualora sia comunque presente in aula è assolutamente permesso e non vietato. Nessuno aveva affermato il contrario, ma a voler giustamente dissipare qualsiasi dubbio ci ha pensato il sindaco Luigi Spagnolli con una nota indirizzata alla nostra redazione. “Il regolamento del Consiglio Comunale – scrive il primo cittadino - prevede, e non potrebbe essere altrimenti, che i Consiglieri fisicamente presenti in aula (quindi non all'esterno dell'aula) sono considerati presenti al voto, agli effetti del controllo del numero legale. Se un Consigliere è in aula ovviamente può votare. Che pigi direttamente o che pigi un altro per lui, è irrilevante, nel senso che è nel rispetto delle regole, purché l'altro sia in aula. Schiacciare il tasto per conto del vicino – continua Spagnolli - in quanto questo è in aula ma non al suo posto, non è quindi vietato, né tantomeno riprovevole. Riprovevole, anzi perseguibile, è pigiare il tasto per un assente: cosa che a Bolzano non è mai accaduta, mi risulta. È spiacevole e fuorviante, pertanto, che venga posto allo stesso livello chi fa una cosa vietata con chi fa una cosa lecita, senza prendersi le briga di spiegarlo. Ché tanto i politici sono lestofanti a prescindere e quindi è ovvio e normale che facciano porcherie. Tra l'altro Canestrini, vicina di posto di Marchi, - conclude Spagnolli - era scrutatrice di seduta ed ha passato svariati minuti alle spalle di Schiatti che si divertiva a togliere e inserire più volte la schedina per mettere in crisi il tecnico informatico, cercando anche così di ostacolare il lavoro del Consiglio”. Rapida conferma arriva dal consigliere del partito Socialista Claudio Della Ratta: “Confermo che si tratti di consuetudine concessa dal regolamento. Marchi votava per Canestrini impegnata nelle operazioni di scrutatrice (Marchi, però, votava per tre, ndr). Potrebbe, però, essere questa l’occasione per una revisione del regolamento che, per ben più gravi motivi, chiedo da anni”. Stando alla ricostruzione, dunque, uno dei massimi organi istituzionali della città impegnato nella votazione decisiva di una delle delibere più importanti della storia di Bolzano lo fa con consiglieri in giro per l’aula durante il voto, supplenti impegnati nel doppio o triplo voto elettronico, altri che ingannano il tempo guardandosi un video sul computer e ancora chi cerca di mandare in tilt il sistema informatico.
Si può: lo dicono le regole.






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