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martedì 10 settembre 2013

Caos Perugini, silenzio assordante M5S

E adesso? Il Movimento Cinque Stelle altoatesino casca nel dirupo profondo della contraddizione estromettendo Andreas Perugini dalla lista delle provinciali. Un aspetto non di poco conto perché l’attivitsta ex Nautilus è risultato il secondo delle primarie on line, ormai storica ruota di pavone grillina, ma l’assemblea ridotta degli altri militanti e candidati, sentiti il deputato Riccardo Fraccaro e il capogruppo Riccardo Nuti, lo ha estromesso con un colpo di bianchetto. Più che la scelta delle primarie dove, in fondo, i voti per issarlo al secondo posto sono stati appena ventisei, a fare rumore è il fatto che Perugini sia storicamente uno dei più critici e appassionati rappresentanti sul web: piglio deciso, grande vena polemica ma anche tanta, tanta, partecipazione. Un carattere che ha innescato più di qualche disappunto nel Movimento dato che lo sbianchettamento di lista pare nascere dalla minaccia di abbandono di altri attivisti dopo gli scontri con Perugini. Oltre alla cronaca, però, l’elemento è un piccole nell’ingranaggio della credibilità grillina alle nostre latitudini. Il Movimento, di fatto, sconfessa la rappresentanza popolar-virtuale su cui ha sempre fatto affidamento e nelle ore successive al fatto, prima che ne sollevassero il velo i tanto odiati giornalisti, nessuno aveva fatto trapelare nulla. Insomma, la grande partecipazione pubblica e il dibattito continuo sono poco più reali dei fantocci di carri di Viareggio in una pagina Facebook, per esempio, dove nessuno si azzarda a scrivere nulla e lo stesso Perugini, solitamente piuttosto esaustivo, riscopre nei commenti un ermetismo ungarettiano limitandosi a parlare di stalinismo. Ora che la questione è uscita rumorosa spunteranno certamente grandi comunicati e prese di posizione, ma è il silenzio delle prime ore a fare rumore e a tratteggiare un Movimento che ha ormai ha accolto le logiche politico partitiche. Tutte, anche le peggiori. E adesso?
Alan Conti

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