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giovedì 12 settembre 2013

Ecco la par condicio, cosa accade?

L’avrete sentita e se ancora non è accaduto sicuramente lo sentirete: con lo scoccar della scorsa mezzanotte tutti i mezzi di comunicazione regionali entrano in regime di par condicio. Bene, ma cosa significa esattamente? Cosa possiamo, in sostanza,  mostrarvi o non mostrarvi? Dunque, la legge è la numero 28 del 22 febbraio 2000, poi modificata nel 2003 e in sostanza come ratio si pone di garantire uguale accesso sui media a tutti i candidati di una tornata elettorale per offrire ai cittadini uno spettro il più ampio ed equilibrato possibile. Le specifiche stringenti sono prima di tutto indirizzate ai programmi di approfondimento politico dove tutte le liste devono ottenere uguale spazio o possibilità. Per quanto riguarda i telegiornali, invece, le indicazioni sono di mantenere un atteggiamento di massima equilibrato bilanciando eventuali prese di posizione forti. Qui, però, entra in gioco un altro aspetto ovvero il diritto di cronaca che, di fatto, pone conferenze stampa e comunicati stampa fuori dal cappello stringente dei calcoli matematici, seppur sempre sottoposti al buon senso redazionale. Molto discusse le attività istituzionali: in questo caso la norma prevede espressamente il divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’assolvimento delle funzioni. Ecco il motivo per cui nelle inaugurazioni, convegni, congressi o quant’altro vedrete principalmente interviste ai funzionari piuttosto che agli assessori candidati ovvero la maggioranza. Capitolo sondaggi: divieto assoluto di pubblicarli o veicolarli nei quindici giorni antecedenti il voto, anche se estremamente parziali o realizzati in un periodo antecedenti. Dal 12 di ottobre, dunque, spariranno come i dinosauri. Le punizioni per eventuali violazioni viaggiano in comunione con la filosofia alla base della norma ovvero prevedono il riequilibrio attraverso servizi, spazi o servizi di forza uguale e contraria. Il capolavoro finale, però, è tempistico: da oggi, come detto, l’introduzione della norma ma la presentazione finale delle liste è calendarizzata al 24 di settembre e solo in quel giorno si conosceranno esattamente tutti i nomi dei candidati. Nella legge si sono dimenticati il capitolo “preveggenza”. 
Alan Conti

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