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lunedì 2 settembre 2013

La depressione post ferie? Non esiste

Il primo lunedì di settembre non è un lunedì qualsiasi. Oggi si taglia l’ideale striscione delle vacanze, si varca la linea del ritorno pressoché sistematico alla quotidianità: l’imminente ripartenza delle scuole è il primo segno tangibile del ticchettio della routine. Attenzione, però, a baloccarsi troppo con il termine di “depressione da rientro delle vacanze” perché un approfondimento a firma di Anna Meldolesi e pubblicato oggi dal Corriere della Sera smentisce clamorosamente il facile vittimismo. Coraggio, dunque, perché nei manuali certificati non esiste alcune depressione di questo tipo e a gestirlo bene il ritorno dalle vacanze può anche essere estremamente benefico. Il presupposto, ovviamente, è la fortuna di averle potute fare le vacanze. In ogni caso attenzione a gestire bene l’atterraggio nella normalità senza buttarsi subito a capofitto nella routine delle piccole cose: il rientro, infatti, è statisticamente il momento migliore per le intuizioni sui problemi più complessi. La mente è libera, la visione d’insieme più ampia e gli schemi rotti: meno lacci, si sa, lasciano più briglia alla fantasia positiva. Altra operazione da effettuare prima di rimettersi sulla carreggiata del lavoro è quella di ripassare con la mente alcuni dei momenti migliori della vacanza, fin nei dettagli: serve a cementificare il ricordo nella testa e torna utile quando poi salterà fuori all’improvviso. E’ bene sapere, poi, che secondo gli studi le ferie regalano meno felicità delle attività del tempo libero, quindi ritagliatevi sempre dei momenti di svago preziosi. Chiusura, infine, con una curiosa ricerca effettuata da Chris Danforth e pubblicata su ArXiv. Analizzando 37 milioni di tweet di 180mila persone lo studioso ha evidenziato come le parole inerenti alla felicità aumentino nettamente con la distanza dalla postazione abituale. Forza che in fondo al prossimo viaggio non manca poi moltissimo e una volta davanti all’infinità del mare o al verde della montagna lasciate perdere i cinguettii che non c’è bisogno di uno studio per capire come tutto sia bellissimo.
Alan Conti

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