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sabato 21 dicembre 2013

Perchè via Portici è vetrina della Thun?

Quanti modi ci sono per disegnare gli angioletti? Almeno un migliaio tra stili più da cartone animato e linee più classiche, sacre. Assai curioso, dunque, che di fronte a tale gamma si sia scelto di dedicare i festoni di via Portici a un angioletto che più identificativo non si può. Il richiamo al prodotto di punta della Thun, senza alcun marchio peró, è talmente evidente da far scattare immediato il parallelismo in testa. Negli altoatesini, certo, ma certamente anche nei turisti che imboccano la strada dei Portici sicuramente imbeccati da qualche guida sul ruolo strettamente commerciale di questo tratto di Centro. Bastano pochi passi per trovare qualche vetrina con uguale angioletto in vendita e non vorrai mica rinunciare a quello che Bolzano adotta come simbolo nelle sue vie maestre? La domanda dei bolzanini, peró, è uguale e contraria: perché la città deve abbellire una delle sue cartoline con una figura che è praticamente un marchio? Tecnicamente è un angelo comune, ma sarebbe come dire che monsieur Bibendum è solo una pila di pneumatici bianchi dell'omino Michelin. Un sopracciglio alzato che vale indipendentemente dall'eventuale supporto economico alle kermesse natalizie che spesso prevedono proprio visite collegate a Thuniversum. Senza contare le statue posizionate in alcune rotonde che sono ormai prassi. Bolzano, dunque, vetrina della Thun, ma la Thun è vetrina di Bolzano? Quante foto della città ci saranno nei negozi sparsi per il mondo? Quanti saranno i bolzanini in percentuale sulla pianta organica totale dell'azienda? 
Volevano una collina e hanno una stradina. Magari prossimo anno l'angioletto per i Portici si può far disegnare ai bambini: può essere ci si guadagni in originalità. 
Alan Conti

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