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martedì 4 febbraio 2014

Sci di fondo, l'epica della sofferenza

E' la sublimazione della fatica, il ciclismo delle nevi e l'epica di chi resiste. Alle Olimpiadi invernali lo sci di fondo è un romanzo e non a caso è un simbolo dei giochi innevati essendo presente addirittura dal 1924. Naturalmente fitto per la disciplina è il programma di Sochi 2014 che per il fondo si aprirà già sabato con lo skiathlon donne e il domenica con gli uomini. Nato dalle corse dei cacciatori sulla neve lo skiathlon prevede 15 chilometri a tecnica classica, ovvero con gli sci paralleli, e altri 15 a tecnica libera (la classica “pattinata” per intenderci). L'11 febbraio è la volta dello sprint maschile e femminile, ovvero batterie su un percorso breve tra il chilometro e il chilometro e mezzo che vede trionfare chi arriva per primo al traguardo. Il 13 febbraio ecco la 10 chilometri femminile mentre il giorno dopo i colleghi maschi si cimenteranno sulla 15 chilometri. 15 e 16 febbraio sono dedicate alle gare a squadre chiamate “team event” dove conterà l'alchimia e la voglia di soffrire uniti. Il 19 ecco lo sprint a coppie a tecnica classica sia maschile sia femminile. Chiusura con le grandissime distanze, le più sentite nell'immaginario comune ovvero la 30 chilometri femminile e addirittura la 50 chilometri maschile. Nel medagliere totale di tutti i tempi brilla la Norvegia con 30 ori, 34 argenti e 24 bronzi. L'Italia è sesta con 9 ori, 12 argenti e 13 bronzi. Folta la pattugli altoatesina che andrà all'attacco delle medaglie. Si parte con Debora Agreiter di La Villa in Badia pronta a giocarsi le sue carte nella 30 chilometri a tecnica libera, mentre il 31enne di Riscone di Brunico Roland Clara ha esperienza e classe da vendere ma dovrà recuperare da un fastidioso e inopportuno infortunio. Da Santa Cristina in val Gardena arriva David Hofer, specialista dello sprint non troppo brillante durante la stagione e in cerca di riscatto russo. Chiude il poker altoatesino l'esordiente venticinquenne Dietmar Noeckler, anche lui di Brunico, amante della tecnica classica e sicuro componente della staffetta.
Ci sarà da soffrire, anche nel fare il tifo.

Alan Conti

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