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venerdì 2 maggio 2014

Salorno, cercasi fisioterapista bilingue


La ricetta per trovare lavoro velocemente? Specializzarsi in fisioterapia e superare il patentino di bilinguismo di grado B. E’ quanto emerge dalla vicenda della casa di riposo di Salorno “Kofler” costretta, ormai da anni, ad assumere professionisti di assistenza sanitaria tramite ordinanza sindacale anziché concorso. Una prassi resa necessaria dal deserto dei bandi degli ultimi anni: senza intervento amministrativo la struttura chiuderebbe i battenti. Un orizzonte logicamente impensabile considerato ijl parco anziani che la casa di riposo assiste in edificio e a domicilio. Fatto sta che con cadenza periodica il sindaco Giorgio Giacomozzi si trova a nominare l’assunzione per chiamata diretta attraverso ordinanze che fanno richiamo, addirittura, agli atti di igiene urgente pena  il mancato mantenimento del servizio di assistenza geriatrica. Lo stesso documento parla apertamente di  “compromesso per la mancanza di personale qualificato”. La qualifica assente, manco a dirlo, è quella del certificato di bilinguismo.
“E’ un meccanismo decisamente comune alle strutture come la nostra - precisa il direttore della “Kofler” Roberto Panizza – e deriva dall’effettiva incapacità di trovare candidati con il patentino”. Non è difficile comprendere come il fenomeno possa essere diffuso, ma a Salorno assume contorni simbolici data l’incollatura al confine trentino e la difficoltà di attirare lavoratori tedeschi da altri territori altoatesini più distanti. La fisioterapista recentemente confermata con un contratto part time all’80%, per dire, è nata a Cles e vive a Mezzocorona. Non si tratta nemmeno di una soluzione straordinaria dato che nella casa di riposo di Salorno praticamente tutta la sfera assistenziale di primo livello ne è coinvolta. “Le assunzioni per ordinanza interessano la fisioterapia e le infermiere”. Naturalmente il servizio pubblico, in questo caso, deve muoversi come un’azienda privata.  “Per scegliere a chi affidarci operiamo una selezione interna tra eventuali candidati multipli. Poi la nomina spetta al sindaco”. Colloqui, esperienza, curriculum e preparazione: tutto il menù degli incarichi privati. Il tutto, però, intervallato costantemente da bandi andati deserti: “A breve dovremmo ufficializzarne un altro – continua Panizza – e ci aspettiamo che qualcosa possa muoversi. D’altronde la formazione si è mossa perché in futuro possano tranquillamente arrivare candidati specializzati e in possesso del patentino”. Il rovescio della medaglia, però, sarebbe dare il benservito a dipendenti che hanno apportato un contributo buono viste le frequenti conferme. “Purtroppo questa è una situazione che può capitare e non possiamo esserne contenti dato che si tratta di personale apprezzato che conosce le dinamiche della casa di riposo” conclude il direttore. La logica del concorso pubblico, chiaramente, predomina. Tutta la vicenda, però, lascia il solito quesito che galleggia in sospeso: è necessario sapere il tedesco per essere di ottimo supporto a un anziano che già da anni si è affezionato?
Alan Conti


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