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lunedì 30 giugno 2014

Salorno, la sfida del rinnovamento


SALORNO. Rinnovare senza buttare l’esperienza, pescando a piene mani nel campo dell’associazionismo . Impegno per Salorno ha fatto la sua scelta nel salutare, dopo tre legislature, il sindaco uscente Giorgio Giacomozzi e mettere sul piatto dei candidati il 44enne Ivan Cortella. Agricoltore pragmatico con grande voglia di confrontarsi: con i sostenitori della lista civica, con i cittadini, ma anche con un futuro che lo vedrà parecchio impegnato.
«Cerchiamo un passaggio generazionale appropriato e che sia il meno traumatico possibile. Stileremo una lista equilibrata andando a cercare le persone giuste nel mondo delle associazioni, con capacità di stare in un direttivo e prendere le decisioni. Abbiamo entusiasmo, ma non dimentichiamo chi ha esperienza politica».
Perché puntare così forte sulle associazioni?
«Salorno ne ha 60. Se ci pensa per un paese di 3.500 abitanti è un numero incredibile e quasi tutte sono floride e attive. Significa che ci sono delle capacità non indifferenti e molte di queste sono concentrate in mani giovani e curiose».
Il vostro Comune è un po’ il cuore della Regione, a cavallo tra Trentino e Alto Adige, ma la sensazione è che questo venga sfruttato poco, per esempio, dal punto di vista turistico. Sviluppo ingarbugliato?
«Abbiamo un numero di strutture alberghiere limitate, questo forse è vero. Godiamo, però, di un transito di biciclette invidiabile: mi piacerebbe trovare delle formule che portino questi appassionati a fermarsi in paese, dirottandoli sulle nostre attività».
Qual è invece la sua idea sullo sviluppo generale del paese?
«E’ ancora presto per un programma che è tutto da definire confrontandosi. Sono orgoglioso, comunque, di far parte del gruppo di lavoro dell’Eurac per lo sviluppo del Masterplan di Salorno in rappresentanza degli agricoltori. Si tratta di un documento che potrà darci una traccia importante per il futuro. Il metodo che stiamo seguendo, con interviste e raffronto continuo, mi pare vincente».
Parliamo, allora, di due opere avviate che sconfineranno nella nuova legislatura: la stazione e la bretella per bypassare le frane sulla Statale al sud.
«Il primo è un progetto ottimamente condotto da Giacomozzi e c’è poco da aggiungere. La seconda è assolutamente importante realizzarla il prima possibile perché con la sicurezza non si scherza. Ho visto un video dove i massi sfiorano le auto: non possiamo accettare una situazione così e dobbiamo essere rapidi».
Ci racconta della sua azienda agricola?
«Nel 1993 la morte di mio padre mi ha costretto a prenderla in mano senza alcuna preparazione. Abbiamo mele e vino, due grandi classici. Ero spaventato: non sapevo nemmeno guidare un trattore. Con il tempo, però, mi sono accorto che si tratta di un lavoro che ti può garantire sicurezze e soddisfazioni. Sarebbe importante trovare maggiori sponde nazionali per le regole sul controllo del prodotto italiano».
Tra le altre attività nel suo curriculum spunta pure un impegno nella direzione dell’Us Salorno Calcio. Passione?
«Sì, amo il calcio e questa squadra è il fiore all’occhiello del nostro movimento. Mi rendo conto, però, che seguirla e gestirla è qualcosa di estremamente impegnativo. Praticamente un secondo lavoro».

Alan Conti (www.altoadige.it)

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